Duccio Cavalieri, Rino Rappuoli e Lisa Vozza

I microbi salveranno il mondo?
Proteggerli per sopravvivere

Adriana Giannini

 

Da quando nell’Ottocento Pasteur e Koch riuscirono ad associare determinati microrganismi ad alcune tra le più letali malattie è iniziata la guerra tra l’uomo e quelli che sbrigativamente chiamiamo microbi. Una guerra che indubbiamente ha salvato milioni e milioni di vite ma che ha  due tragiche conseguenza: da un lato ha stimolato i microrganismi a diventare sempre più abili e resistenti e dall’altro ha impoverito l’immenso micromondo proprio di quelle forme di vita che hanno dato e continuano a dare un contributo fondamentale al mantenimento dell’equilibrio sul nostro pianeta.

E’ soprattutto a quest’ultimo argomento che i tre autori di questo stimolante libro, due quotati microbiologi e una esperta divulgatrice scientifica, hanno voluto dedicare molte pagine ricche di informazioni puntuali e aggiornate e l’hanno fatto in maniera molto efficace partendo da un inusuale esperimento mentale: immaginare come sarebbe il mondo senza i microrganismi. Niente infezioni ed epidemie, ma neppure, solo per fare qualche esempio, formaggi, vino o birra. I bovini non potrebbero digerire la cellulosa dei pascoli e quindi non potrebbero fornirci la carne  e noi stessi, senza il microbiota intestinale, non potremmo assimilare i cibi. Addirittura senza i cianobatteri responsabili della fotosintesi la Terra non sarebbe più il bel pianeta azzurro tanto apprezzato dagli astronauti. Una volta riconosciuto il ruolo apicale dei microrganismi nella biosfera, il libro accompagna il lettore alla scoperta del microbiota ossia del vasto mondo microbico che vive sia all’interno sia all’esterno degli organismi viventi dedicando particolare attenzione  a quello che abita  il corpo umano, miliardi e miliardi di batteri, virus e funghi che vivono in rapporto simbiotico  con le cellule dei nostri tessuti.

Ma come si è costituito questo microbiota che ci accompagna per tutta la vita? I neonati ricevono il primo “carico” di microrganismi al momento del parto e durante l’allattamento, ma ben presto sono i familiari e l’ambiente circostante ad arricchire il loro microbiota, destinato a funzionare tanto meglio quanto è più vario e funzionale. Come dimostrano le tante ricerche sull’argomento svolte negli ultimi anni non solo le malattie intestinali ma persino ansia, depressione, disturbi della memoria, allergie, cancro e resistenza alle infezioni sono collegati a un microbiota, soprattutto intestinale, impoverito e indebolito anche a causa delle abitudini igieniche e alimentari dei paesi occidentali. Può sembrare una contraddizione, ma la nostra strategia difensiva nei confronti dei germi si è rivelata per molti aspetti controproducente. Detersivi troppo drastici, eccessivo uso dei disinfettanti, cibi processati per aumentarne la conservazione e soprattutto illimitato impiego di antibiotici negli allevamenti intensivi hanno ridotto la biodiversità microbica sterminando proprio i microrganismi favorevoli al nostro metabolismo.

Un discorso a parte va poi fatto nei confronti degli antibiotici che si è presa l’abitudine  di prescrivere - e magari  autoprescriversi – non appena una bronchitella non guarisce abbastanza in fretta. Antibiotici in genere superflui, che non solo uccidono le specie utili che vivono nel nostro intestino, ma che stimolano il proliferare di specie resistenti alle terapie disponibili. Specie che si diffondono nell’acqua e nell'aria e che trovano un ambiente favorevole nelle crisi climatiche, nelle guerre, ovunque vi siano povertà e carestie. Perché, non dimentichiamolo, l’uomo può anche scomparire ma i batteri e gli altri microrganismi che popolano la Terra da almeno tre miliardi di anni troveranno il modo di sopravvivere, sempre.

E’ ancora possibile invertire la rotta? Ci sono buone possibilità di farlo, ma innanzitutto bisogna cambiare la nostra prospettiva e renderci conto che i microrganismi - virus, funghi e batteri – non sono tutti nemici da combattere, ma un’immensa e ineguagliabile risorsa che, anche grazie alle odierne biotecnologie, può davvero contribuire a contrastare il pesante impatto dell’attività umana sull’ambiente terrestre. Il libro che segnalo offre numerose, interessanti proposte per sfruttare al meglio questi invisibili e sottovalutati alleati che la natura ci mette a disposizione. Basta crederci e provare a farlo.

 

Duccio Cavalieri, Rino Rappuoli e Lisa Vozza
I microbi salveranno il mondo?
ed. il Mulino 2024, pp. 248, euro 17